Il caffè specialty a portata di tutti? Si può!

Il caffè specialty a portata di tutti? Si può!

Abbiamo di recente cercato di definire un caffè specialty cercando di portarlo al “pian terreno” della comunicazione. Perché se da un lato è vero che il caffè specialty rappresenta una fetta minoritaria del mercato, dall’altro è un prodotto che seppure definito come speciale, dovrebbe rappresentare la normalità. Quanti sono infatti i consumatori che in fase di acquisto di qualsiasi prodotto della filiera agroalimentare andrebbero a scegliere un prodotto vecchio, immaturo o in cui sono presenti dei difetti? Molto spesso quando si tratta di caffè al consumatore non vengono forniti gli strumenti per poter distinguere un prodotto di qualità da uno mediocre. L’esplosione negli ultimi anni di prodotti porzionati, resa ancora più palese nell’anno appena trascorso in cui gran parte dei locali pubblici si sono visti costretti a chiusure forzate. Oltre a cialde e capsule sono tornati in voga sistemi di preparazione casalinghi o in generale metodi che hanno tutti lo stesso comune denominatore: facilità di utilizzo e alla portata di tutti. Ecco la classica sfida che si trasforma in opportunità.

Qualche purista sicuramente aggrotterà le sopracciglia e dentro di sé penserà: “io mai!”. Portare la qualità alla portata di tutti è sicuramente possibile, anche in settori come quello del porzionato o dell’instant coffee che fino a poco tempo fa se associati allo specialty coffee sembrava quasi una bestemmia. È successo già in altri settori con più storia alle spalle rispetto al caffè. Si pensi al vino, alla birra e all’olio, prodotti che si distinguono in diverse fasce di prezzo in base alla qualità, facilmente reperibili e di utilizzo immediato. Queste sono le chiavi del successo anche per i caffè di alta gamma.

Da questi presupposti inizia la sua attività Massimo Hakim, fondatore e CEO del caffè Mikah “Dal primo giorno la nostra promessa è stata di mantenere alto il livello di qualità per costruire un marchio di caffè italiano che potesse far arrivare prodotti altamente selezionati in tutto il mondo e oggi posso dire che abbiamo tenuto fede alla promessa rispettando sempre i nostri standard. Se ritorno con la mente al 1984 quando abbiamo iniziato in un piccolo negozio a Milano e penso ad oggi e alla nostra presenza in molti importanti Paesi nel mondo che ci permettono di servire ogni giorno centinaia di migliaia di caffè, non potete immaginare la gioia che provo.”

Non solo capsule e cialde, arrivano i sistemi pronti all’uso

Tra i prodotti presenti nella gamma Mikah ci sono anche una linea specialty single serve, mono dose da 11gr pronta all’uso, con 5 singole origini e un blend. “Tra i nostri prodotti questo è l’ultimo arrivato: pratico, intuitivo e a basso impatto ambientale. È la nostra scommessa per far arrivare lo specialty in maniera semplice ed immediata dappertutto. Sul sito sono indicate tre diverse preparazioni in base al risultato finale che si vuole ottenere in tazza” spiega Massimo Hakim.

 

 

“Mikah è stata la prima torrefazione a proporre lo specialty coffee nel filtro “ear hanging”, molto diffuso, soprattutto in Asia per i caffè convenzionali, ma raramente utilizzato per gli specialty. Il filtro ear hanging è stato elaborato in Giappone dal sig. Kaichi Suzuki e conseguentemente brevettato dalla società giapponese Yamanaka Sangyo Co Ltd. I giapponesi sono stati quindi i primi ad usare questo tipo di estrazione, ora divenuta molto popolare tanto che la si può trovare un po’ dappertutto in casa, negli uffici e nei locali. Dopo il successo ottenuto in Asia e nel Nord America, abbiamo deciso di proporre questo particolare formato anche in Italia.

Considerando che non abbiamo concorrenza per questo tipo di packaging, i risultati nel primo mese di lancio sono stati eccellenti. Ci sono tanti consumatori alla ricerca di prodotti di qualità alternativi rispetto ai soliti, qui si riunisce l’eccellenza del caffè specialty, con una sistema semplice da usare e risultati in tazza eccellenti. Un prodotto che si può usare dappertutto, in ufficio, a casa, all’aria aperta e anche in viaggio!

Prepararlo è semplice: basta aprire la bustina, agganciare il filtro alla tazza, e versare all’interno da 160 a 200g di acqua calda non bollente, meglio intorno ai 92°.

Il nostro team di ricerca e sviluppo, ha individuato una conservazione ideale di 6 mesi, durante i quali il caffè specialty mantiene intatte tutte le sue caratteristiche organolettiche e sensoriali. Tale risultato viene raggiunto grazie all’esclusiva valvola salva aroma applicata in ogni singola bustina.

La crescita del comparto retail

Nel corso dell’ultimo anno i diversi sistemi mono porzione sono letteralmente stati presi d’assalto a dimostrazione che il caffè è uno di quei piaceri a cui difficilmente si rinuncia. Le chiusure forzate dei locali pubblici ha spinto le persone ad arrangiarsi con ciò che aveva in casa.

 

Qualcuno più temerario si è cimentato nelle preparazioni manuali rispolverando la tradizionale moka o metodi alternativi più “nuovi” come il filter coffee, con l’aiuto anche di diversi tutorial circolati in rete da marzo in poi. La gran parte dei consumatori ha invece optato per sistemi più semplici che non comportassero particolare impegno o conoscenze specifiche.

“Da qui l’idea di adottare delle bustine monouso che possano essere preparate con la stessa facilità di una capsula ma che diano allo stesso tempo al consumatore la possibilità di mantenere il contatto con il prodotto attraverso i propri sensi”, conclude il dott. Hakim.

Già a giugno uno speciale del Sole 24 ore evidenziava un nuovo scenario per il mercato italiano di caffè. I numeri evidenziavano un saldo di nuovo in positivo (+2%) dopo anni di stagnazione per le miscele moka e un generale +12% di acquisti di caffè tostato nel primo trimestre del 2020, dati confermati o addirittura migliorati poi nel secondo trimestre.

Fonte: Coffeetoday


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